mercoledì 28 novembre 2018

La luccicanza

SHINING - Stephen King

Dopo tanto tempo mi sono deciso a leggere questo classico di King. Dico subito che mi è piaciuto, un'atmosfera che ti cattura subito, molta suspense e molta inquietudine. L'unico rammarico è aver visto più volte il film di Kubrick e non potevo fare a meno di veder scorrere le immagini del film durante la lettura. Tutto sommato però non rovina l'effetto. Ci sono differenze ma lo stato d'animo, l'angoscia e la lettura dei personaggi rimangono identiche. Bello il libro, bello il film.

martedì 2 ottobre 2018

Pallido Re

Decido di leggere quest'ultimo incompleto rimasuglio di Wallace, con la triste consapevolezza che dopo non avrò più niente di suo da leggere... Potrò però ri-leggerlo. Perché lui è una continua illuminazione. Lo leggi o lo rileggi e ogni volta ti toglie un pezzo di velo che copre la percezione del mondo che hai intorno. Il mondo che stanno tentando di venderti (in senso letterale)...facendoti completamente dimenticare che moriremo. Teniamolo a mente: moriremo.

Un estratto dal libro:

"La nostra piccolezza, la nostra insignificanza e natura mortale, mia e vostra, la cosa a cui per tutto il tempo cerchiamo di non pensare direttamente, che siamo minuscoli e alla mercé di grandi forze e che il tempo passa incessantemente e che ogni giorno abbiamo perso un altro giorno che non tornerà più e la nostra infanzia è finita e con lei l'adolescenza e il vigore della gioventù e presto anche l'età adulta, che tutto quello che vediamo intorno a noi non fa che decadere e andarsene, tutto se ne va e anche noi, anch'io, da come sono sfrecciati via questi primi quarantadue anni tra non molto me ne andrò anch'io, chi avrebbe mai immaginato che esistesse un modo più veritiero di dire "morire", "andarsene", il solo suono mi fa sentire come mi sento al crepuscolo di una domenica d'inverno... E non solo questo, ma tutti quelli che mi conoscono o sanno anche solo che esisto moriranno, e poi tutti quelli che conoscono quelle persone e potrebbero anche solo aver sentito parlare di me moriranno, e via dicendo, e le lapidi e i monumenti funebri che paghiamo profumatamente per essere sicuri di restare nel ricordo, quanto dureranno, un centinaio d’anni? Duecento? Dopodiché si sgretoleranno, e l’erba e gli insetti che la mia decomposizione andrà ad alimentare moriranno, e i loro discendenti, o se sarò cremato gli alberi che si nutriranno delle mie ceneri portate dal vento moriranno o verranno abbattuti e marciranno, e la mia urna marcirà, e nell’arco di tre o quattro generazioni sarà come se non fossi mai esistito, non solo me ne sarò andato ma sarà come se non ci fossi mai stato, e nel 2104 o che so io la gente non penserà a Stuart A. Nichols Jr. più di quanto io pensi a John T. Smith nato nel 1790 o nel 1864 a Livingston, in Virginia o ad altri. Che ogni cosa arde, a fuoco lento, e siamo tutti a meno di un milione di respiri da un oblio più totale di quanto riusciamo anche solo lontanamente a immaginare, anzi, forse viene proprio da qui la folle ossessione americana per la produzione, produrre, produrre, incidere sul mondo, dare un contributo, una forma alle cose, per aiutare a distrarci da quanto siamo piccoli, totalmente insignificanti e temporanei».
David Foster Wallace (Il Re pallido)

giovedì 2 agosto 2018

Into the wild truth.

Carine McCandless – Into the wild truthCarine, la sorella di Criss McCandless, protagonista del vendutissimo “Nelle terre estreme” di Jon Krakauer, racconta in questo libro la verità sulla sua famiglia. Per chi, come me,  ha seguito con passione le vicende del ragazzo in fuga dalla società e dall’ipocrisia, in cerca di libertà e verità nella natura, è un libro da non perdere. Aiuta a comprendere il ruolo che hanno avuto i genitori di Criss nelle sue decisioni. Chiarisce quanto la violenza verbale e fisica perpetrata negli anni ai suoi danni possa averne influenzato il carattere e possa averlo spinto a “mollare tutto” alla ricerca della purezza di una vita semplice, nei boschi, in armonia con la natura. Liberarsi di tutto, da qualsiasi dipendenza, non aver bisogno delle cose, del denaro, perché la bellezza, la felicità, sono ovunque e non necessariamente nel rapporto con gli altri o con gli oggetti che possediamo. E’ un libro triste, che indaga la violenza domestica, l’arroganza e la cattiveria. Molto doloroso. Nel libro non si parla solo della vicenda di Criss ma anche della vita della sorella Carine e dei suoi rapporti con i genitori, o meglio della loro assenza. Una vita difficoltosa, resa dura dalle violenze subite, ma che può essere riscattata dalla forza di volontà e dalla presa di coscienza che se vogliamo possiamo essere liberi dagli altri. Un libro bello, perché ci obbliga a riflettere e indagare l’arroganza umana e il riscatto

giovedì 3 maggio 2018

L'ora del diavolo

Mi è capitata per mano una raccolta di romanzi brevi di Pessoa. Fra questi "L'ora del diavolo", una sorta di monologo su uomo, dei e anti-dei. Molto bello, Pessoa non delude mai.
Un passaggio:
"Non ho mai avuto infanzia, né adolescenza, né quindi età virile a cui arrivare. Sono il negativo assoluto, l'incarnazione del niente. Quello che si desidera e non si può ottenere, quello che si sogna perché non può esistere - in ciò risiede il mio regno nullo e lì poggia il trono che non mi fu dato. Quello che avrei potuto essere, quello che avrei dovuto avere, quello che la Legge o la Sorte non mi hanno dato - l'ho gettato a piene mani nell'anima dell'uomo ed essa si è turbata a sentire la viva vita di ciò che non esiste. Sono l'oblio di tutti i doveri, l'esitazione di tutte le intenzioni. I tristi e gli stanchi della vita, una volta staccatisi da quell'illusione, levano gli occhi verso di me, perché anch'io, e a mio modo, sono la Stella Lucente del Mattino. E' da tanto tempo che lo sono. [...]
L'umanità è pagana. Ma qualche religione l'ha penetrata. E non è nell'animo dell'uomo comune il poter credere alla sopravvivenza di questa stessa anima. L'uomo è un animale che si sveglia, senza sapere dove né perché..
Quando adora gli dei li adora come feticci. La sua religione è una stregoneria. Così è stato, così è e così sarà. Le religioni sono solo ciò che straripa dai misteri del profano e da esso non è inteso, perché, per natura, non può esserlo." (Fernando Pessoa)

venerdì 16 marzo 2018

ZERO K

TUTTI VOGLIONO POSSEDERE LA FINE DEL MONDO.



Io voglio morire e farla finita una volta per tutte. Che senso ha vivere se alla fine non si muore?

Sono una persone che vorrebbe essere me.

La persona è la maschera, il personaggio inventato in questa miscellanea di rappresentazioni sceniche che costituiscono la nostra esistenza.

Cos'è l'io?
Tutto quello che siamo, senza gli altri, senza amici, estranei, amanti, bambini, strade da percorrere, cose da mangiare, specchi dove guardarci. Ma si è davvero qualcuno senza gli altri?

La morte è un'abitudine difficile da spezzare.

L'elemento fondamentale della vita è che essa ha una fine.

Quand'è che una persona diventa un corpo?


My Moleskine
Mi sono sorpreso ad ascoltare. Cercavo di svuotare la mente, di ascoltare e basta. Volevo sentire il rumore oceanico di gente che vive, pensa e parla, miliardi di persone, ovunque, che aspettano treni, marciano in guerra, si leccano via il cibo dalle dita. O semplicemente che sono chi sono. Il brusio del mondo.

L'unico tempo che conosco è quello che sento, è tutto ora. Però non so cosa significa.

A dirci chi siamo sono le cose che dimentichiamo.

E' interessante vedere come ogni volta troviamo nuovi modi per parlare di niente.

giovedì 8 marzo 2018

La festa delle cose

La festa della donna, dell'uomo, dei bambini, degli innamorati, dei nonni, della mamma, del papà, ecc. ecc. servono solo per vendere COSE.
La festa della donna è tutti i giorni, la festa dei bimbi è tutti i giorni, la festa dei nonni, delle mamme, dei papà, degli scapoli, della vita è tutti i giorni. Regaliamo tempo, non cose. Il tempo, quello sì, è la cosa più preziosa che abbiamo.

martedì 30 gennaio 2018

La Montagna Incantata

My Moleskine




















"La malattia rende l'uomo più corporeo. Lo fa tutto corpo."

"...cioè, fin tanto che ci siamo, la morte non c'è, e quando c'è la morte, non ci siamo noi. Pertanto tra noi e la morte non esiste alcun rapporto reale, ed essa è una cosa che non ci riguarda proprio niente..."

(Thomas Mann - La montagna incantata)


mercoledì 24 gennaio 2018

Ho pensato che...

1) Dire a qualcuno "ti auguro di non cambiare mai" è come lanciare una maledizione. E' la cosa più brutta che puoi augurare a una persona.

2) Incontrare una persona e dirgli "ciao, tutto bene?" è deprimente. Lo facciamo tutti. E la cosa più spaventosa è che spesso la risposta si concretizza in un "sì, tutto ok" oppure "certo, e tu?". Ma come cavolo fa ad andare tutto bene? Non sappiamo neanche chi siamo e perché "siamo", spendiamo l'intera giornata a fare cose delle quali non ci frega nulla, non troviamo il tempo di chiederci niente, di pensare, di fare cose che ci fanno stare meglio (o così ci sembra), ma abbiamo il coraggio di rispondere "tutto ok". Capite? Tutto ok cosa?

3) Quando parliamo con qualcuno, purtroppo anche con persone che conosciamo da tempo, che frequentiamo, nove volte su dieci parliamo del meteo. Ci rendiamo conto? Incontriamo un amico che non vediamo da un po' e cosa gli diciamo? "Ciao, oggi c'è freschino eh, più tardi mettono acqua..." e poi una bella ciliegina sulla torta: "tutto bene?".

Tutto bene un cazzo.